Ritorni
Il giardino fiorito dell’Amore
Ha avuto primavere incandescenti
Estati di soli giochi
Ma anche autunni nostalgici
E inverni di abbandoni.
L’unica costante inesorabile
Risulta essere il tempo,
compagno di viaggio,
triste sedentario,
amico e nemico.
Ed ecco in un battito di ciglia
Il tutto ritorna,
a voler continuare
la dolce passeggiata
col malinconico passato
a braccetto
con lo stordito presente,
ma incassando un netto rifiuto
con la benché minima
considerazione dell’uopo
che respirava
l’Amore rivela
dell’aver imparato
a volare con l’intraprendente Futuro.
A.Q.
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